lunedì 10 novembre 2008

Uolter e il Referendum


Il comitato di EDITORIA E SCRITTURA-GIORNALISMO de LA SAPIENZA di cui faccio parte, attraverso questo volantino che mette in discussione l'intervento che il Pd vuole promuovere in contrasto più che alla legge Gelmini,all'" insurrezione popolar-studentesca" di questo periodo.

Pertanto,mi auguro con la diffusione di questo volantino,di promuovere un tipo di informazione a volte ben lontana dal sistema mediatico dettato da gerarchie e filtri distorti.



REFERENDUM SULLE MODIFICHE ALL’UNIVERSITA’: NON SI PUO’ FARE

L’articolo 75 della Costituzione Italiana sostiene che:
“[...] non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali […]”
Nei giorni seguenti l’approvazione in legge del dl 137, convertito in legge 169 con il voto al Senato del 30 ottobre 2008, è stata avanzata una proposta di referendum abrogativo sulle riforme previste per l’università.
Ma gli interventi che l’attuale governo intende applicare in materia d’istruzione accademica NON sono contenute all’interno della 169 –meglio conosciuta come legge Gelmini – bensì nel testo della 133 – legge finanziaria – entrata in vigore il 6 agosto 2008.
I punti interessati sono contenuti in cinque articoli:
- ART. 15 – Dal 2011 le università dovranno reperire i libri di testo secondo le modalità previste per le scuole elementari, medie e superiori , già in vigore da quest’anno.
- ART. 16 – Facoltà di trasformare le università in fondazioni. Ciò comporterà uno squilibrio nella distribuzione dei fondi.
- ART. 17 – Soppressione dell’IRI come ente preposto al finanziamento della ricerca ed emolumenti gestiti dalla FIIT (Fondazione Istituto Italiano per la Tecnologia) controllata dallo Stato, che si riserverà la concessione di benefici economici per progetti di ricerca tecnologica d’eccellenza pubblica e privata.
- ART. 64 – Tagli al tempo ed al personale scolastico per far affluire finanziamenti nelle case dello Stato.
- ART. 66 – Diminuzione del tasso d’assunzione di personale a tempo indeterminato nelle università.
La loro collocazione nella legge finanziaria contrasta con quanto scritto nell’ articolo 75 della nostra costituzione. Ne consegue che l’ipotesi di un referendum abrogativo per questi articoli è inattuabile perché anti-costituzionale.
Allo stato attuale gli unici punti sottoponibili ad un giudizio popolare riguardano quanto contenuto nella 169.
Nello specifico:
- ART. 2: introduzione del voto in condotta
- ART. 3: voti espressi in decimi e soglia minima del 6 per essere ammessi alla classe successiva.
- ART. 5: i libri non devono cambiare nel quinquennio.
- ART. 6: laurea in scienze della formazione come requisito minimo per insegnare nelle scuole d’infanzia ed elementari.
- ART. 7: i laureati in medicina possono iscriversi ad una specialistica soltanto se iscritti all’albo dei medici.
Il mondo dell’informazione non ha approfondito la questione, aumentando una confusione già prodotta dalla comparsa di alcuni manifesti affissi nei muri di più città italiane e dalle dichiarazioni di alcuni esponenti politici.
Al momento, esiste solo una certezza. Il referendum NON può essere la soluzione per modificare i provvedimenti in materia d’università decisi dall’attuale maggioranza parlamentare.